Recensione di Eliana Frontini Print

 

Le prime opere di Martelli sono figurative,e mi riferisco ai ritratti ed alle nature morte che sono piene della bella forza deella luce tutta fauves che particolarmente  caratterizza  questi soggetti ( per es, Bosco a Miazzina o i ritratti a Berto e a Virginia)eseguiti quando era ancora evidente la scuola del Maestro Mario Moretti Foggia.

Martelli,sin dall'inizio della sua cvarriera artistica ,si è sempre impegnato in ricerche che superano i limiti dell'Avanguardia ,muovendosi con estrema eleganza tra figurativo ed astratto ,creando opere che invitano l'osservatore  ad effettuare un viaggio in se stesso,un viaggio universale al di là del tempo e dello spazio:la partenza ed il destino di un percorso che sfida l'ignoto per addentrarsi nelle regioni insondabili del pensiero e dell'Amore.

Le opere del nostro pittore si inseriscono in diverse categorie dell'arte contemporanea:tuttavia Martelli ha sempre cercato una strada autonoma rispetto a questo movimenti,come il cubismo ed il fauvismo.

Nelle opere di Martelli ,più tardi solo in apparenza astratte,la simbologia è ricca e complessa,come nel mazzo di una cartomante.Penso al cilio"Scomposizione e Ricomposizione"in cui diversi lavori ("Fantasia"."Polittico")mi ricordano le opere di Chagall,soprattutto le vetrate:i colri sono tutti legati in un'armonia che ne costituisce il segreto e la loro inimitabile poesia.Martelli riesce a comunicare felicità e ottimismo tramite la scelta di colori vivaci e brillanti.Il suo mondo è colorato,proprio come se fosse visto attraverso una vetrata.Come Chagall ,anche Martelli è nativo di una città di provincia ,e ritrovo l'impronta delgrande pittore russo in "Viaggio inquietante"del nostro autore,nell'uso del blu,in quella bicicletta che ricorda gli oggetti del paese natale di Chagall,che sempre ritornano nelle sue tele:ne ha la stessa intensa,delicata poesia.

E' interessante anche la disgressione che il nostro pittore effettua nello stile puntinista,in questo più simile a Signac che a Seurat,per la pennellata forte e densa,che sostituisce le piccole campiiture tipiche di Seurat,mi riferisco per esempio ad " Orchestra scomposta" o addiritura a 2 Misteri nel Medioevo":in quest'ultimo lavoro,tra l'altro,mi piace immaginare che Martelli abbia voluto lasciare il puntinismo per compiere  quel salto che Mondrian,grande esponente  di De Stijl e dell'Astrattismo,ha lasciato incompiuto con l'ultima sua opera,"Victory Boogie-Woogie".dopo aver riassunto tutta la naturalità nei tre colori primari ,più il bianco e il nero,e tutte le lineee  possibile nelle orizzontali e  verticali,Mondrian scopre la danza,ricorda il ritmo e rifrange ancora una volta  i colori dello spettro,ma li ferma,si deve fermare.Martelli dà sicuramente il suo contributo alla continuazione di questa storia di linea e di colore ,in una parola,di realtà

Ma la parte più attraente del lavoro di Martelli è,a mio avviso,da ricercare negli "Uomini di carta".In questi lavori emerge l'elemento ludico,le carte da gioco,che sono indubbiamente diventate la cifra stilistica del nostro autore.Il compito del prestigiatore è quello di creare l'illusione di un accadimento magico nella mente dello spettatore:Lo scopo è solitamente quello di intrattenere il pubblico ,generando sentimenti di meraviglia.

Così gli Uomin i di carta creano sulla tela luoghi protettivi,come privati palcoscenici caratterizzati da un bel rigore compositivo:i ritagli divengono strutture regolari di elementi segnici,combinati a formare incastri sempre ambivalenti tra sogno e realtà.

E' PROPRIO QUEST'ULTIMA PARTE DELLA PRODUZIONE DI MARTELLI CHE PUò ESSERE A MIO AVVISO LETTA CPME UN "uMANESIMO CONTEMPORANEO",CHE SI NUTRE DI IMMAGINAZIONE,DIALOGANDO CON LA MODERNITA'.

Non pposso,in ultimo,non ricordare la professione che Martelli ha svolto per tutta la sua vita:quella di medico,come,per esempio,un altro grande dell'arte,Alberto Burri.Un connubio molto particolare e non consueto,quello tra medicina e arte che,quando avviene,porta in sè qualcosa di magico e meraviglioso,che sempre riguarda la storia dell'Uomo,il suo essere fisicità e immaterialità.Il Medico,nell'immaginario collettivo,è colui che ha raccolto l'eredità del sacerdote,del druido,dello sciamano,colui che sa guarire,capire,che sa penettrare nelle fibre malate del corpo.E se Burri ne emerge coiu suoi cretti di plastica e smalto,coi suoi sacchi bruciati,testimonianza della permanenza nei campi di concentrtamento,così Martelli ci regala i suoi 0uomini di carta=eseguiti anch'essi con tecnica mista,quella del collage,come se la tela non fosse sufficiente per spiegare quella carica espressiva  e quel potenziale inventivo che ci porta a riflettere sui più profondi significati esperienziali.