Tutta la produzione di Martelli vanta indicazioni sufficienti a significare lo svolgersi attento di una pittura che si è sostanziata e arricchita di esempi,di rimandi e tracce,ma carica essa stessa di profonda liricità ,per la forza inquieta di leggere nel tempo e nella storia quotidiana ,nelle vicissitudini di una cultura che l'artista si porta dentro.Alla base di partenza del suo lavoro ,che aveva accenni di natura naturalista e più in generale di iimmagine e di figura,troviamo via via nel suo percorso un cenno di recupero espressionista che si infittisce per segno,macchia e materia.Ecco perchè a questo punto converrà chiarire come questo svolgimento possa leggersi per periodi,per momenti,per significative tappe.Paesaggi,figure,nature morte ed interni una volta erano come tirati a nuovo ,smagriti nella loro composizione spaziale ;gli stessi paesaggi si avvertivano in un intarsio cristallino di trasparenti falde d'aria,colorate nel ricordo di erbe ed acque ,mentre una meditazione lirica si aggiungeva sullo spazio liberato e raggiunto come fusione di natura e pittura nell'intrigo di luce.E' evidente la lezione di maestri francesi e soprattutto della scuola o delle scuole italiane fra le due guerre ,per cui la sua arte si apre a suggestive immediatezze.Ma intanto tutto è lontano dallo smaccato virtuosismo illustrativo e si approssima alla facile sintesi primitiva ,questo già in alcune figure come in "Fabrizio in veranda"dell'88,un'opera con un bel taglio compositivo ,il disegno dinamioco,e il livitarsi della materia per macchie. E intanto l'aria si colora pure d'una polvere con toni luminescenti ,carica di una luce di non comune vigore,il che fa trasparire come le opere siano state dipinte sotto la scoperta di affetti familiari e di durata di un sentimento che rincorre "il tempo perduto" di proustiana memoria.Le tele sono trattate con devozoione e la materia su esse posata ,non solo si chiarisce ma si ispessisce a volta,porgendo così una ricchezza di pigmenti cromatici.Negli ultimi lavori c'è come una narrazione storica ,avviata sul clima di sagre e città affidate a castelli,ricordi,costumi,memorie,luoghi europei,dove da parte del Martelli c'è una partecipata cultura che preferisce un gusto vegliato e necessario.La materia espressionista traccia questi racconti ,questi tagli di paesaggio ,queste feste,queste figure inserite ,questi personaggi d'altri tempi ,emozionalmente ricordati,ma soprattutto carica di bella pittura quale compare e in questo c'è del nuovo,IN QUESTO RACCONTO DI TEMPO E SPAZIO ,DI TEMPO SOPRATTUTTO POSATO NELLO SPAZIO,IN QUESTO SPAZIO CARICO DI NERI ,ROSSI E GIALLI.QUESTE FIGURE E QUESTI PERSONAGGI DEL MARTELLI HANNO ANCORA LA POSSIBILITA'DI SCONVOLGERE L'ARDITEZZA DEL NEO SPRESSIONISMO,SI RIFANNO A CERTE OMBROSE VISIONARIETA'DELL'ESPRESSIONISMO TEDESCO,ECCITATO DA UNA NATURA FURENTE;ECCO PERCHE' ANCHE QUESTA PITTURA E' ORMAI AVVIATA SU UNA RADICE BAROCCA NOTTURNA ED ELEGANTE CHE TRASCINA CON SE' LE INTUIZIONI PIù NERVOSE E STRANITE DELLA FANTASIA. Carlo Franza Critico e storico dell'arte.
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