Sulla pittura di Giancarlo Martelli PDF Print E-mail

Tutta la produzione di Martelli vanta indicazioni sufficienti a significare lo svolgersi attento di una pittura che si è sostanziata e arricchita di esempi,di rimandi e tracce,ma carica essa stessa di profonda liricità ,per la forza inquieta  di leggere nel tempo  e nella storia quotidiana ,nelle vicissitudini di una cultura che l'artista si porta dentro.Alla base di partenza del suo lavoro ,che aveva accenni di natura naturalista e più in generale di iimmagine e di figura,troviamo via via nel suo  percorso un cenno di recupero espressionista che si infittisce per segno,macchia e materia.Ecco perchè a questo punto converrà chiarire come questo svolgimento possa leggersi per periodi,per momenti,per significative tappe.Paesaggi,figure,nature morte  ed interni una volta erano come tirati a nuovo ,smagriti nella loro composizione spaziale ;gli stessi paesaggi si avvertivano in un intarsio cristallino di trasparenti falde d'aria,colorate nel ricordo  di erbe ed acque ,mentre una meditazione lirica  si aggiungeva sullo spazio  liberato e raggiunto come fusione di natura  e pittura nell'intrigo di luce.E' evidente la lezione di maestri francesi  e soprattutto della scuola o delle scuole italiane  fra le due guerre ,per cui la sua arte si apre a suggestive immediatezze.Ma intanto tutto è lontano dallo smaccato virtuosismo illustrativo  e si approssima alla facile sintesi primitiva ,questo già in alcune figure  come in "Fabrizio in veranda"dell'88,un'opera con un bel taglio compositivo ,il disegno dinamioco,e il livitarsi della materia per macchie. E intanto l'aria si colora pure d'una polvere con toni luminescenti ,carica di una luce di non comune vigore,il che fa trasparire  come le opere siano state dipinte  sotto la scoperta di affetti familiari   e di durata di un sentimento che rincorre "il tempo perduto" di proustiana memoria.Le tele sono trattate con devozoione  e la materia su esse posata ,non solo si chiarisce  ma si ispessisce  a volta,porgendo così una ricchezza  di pigmenti cromatici.Negli ultimi lavori  c'è come una narrazione storica ,avviata sul clima di sagre  e città affidate a castelli,ricordi,costumi,memorie,luoghi europei,dove da parte del Martelli c'è una partecipata cultura  che preferisce un gusto vegliato  e necessario.La materia espressionista traccia questi racconti ,questi tagli di paesaggio ,queste feste,queste figure inserite ,questi personaggi d'altri tempi ,emozionalmente ricordati,ma soprattutto carica di bella pittura quale compare  e in questo c'è del nuovo,IN QUESTO RACCONTO DI TEMPO E SPAZIO ,DI TEMPO SOPRATTUTTO POSATO NELLO SPAZIO,IN QUESTO SPAZIO CARICO DI NERI ,ROSSI E GIALLI.QUESTE FIGURE E QUESTI PERSONAGGI  DEL MARTELLI HANNO ANCORA LA POSSIBILITA'DI SCONVOLGERE L'ARDITEZZA DEL NEO SPRESSIONISMO,SI RIFANNO A CERTE OMBROSE VISIONARIETA'DELL'ESPRESSIONISMO TEDESCO,ECCITATO DA UNA NATURA FURENTE;ECCO PERCHE' ANCHE QUESTA PITTURA E' ORMAI AVVIATA SU UNA RADICE BAROCCA NOTTURNA ED ELEGANTE CHE TRASCINA CON SE' LE INTUIZIONI PIù NERVOSE E STRANITE DELLA FANTASIA.

Carlo Franza

Critico e storico dell'arte.