Giancarlo Martelli .Molte strade aperte. Luglio 1982.Da "Il Novarese"Enzo De Paoli. La pittura ,da sempre,ci appare un'arte per nulla facile.Non ci si illuda che l'inflazione di artisti" e di mostre degli ultimi tempi sia segno dell'impoverimento di una professione ,che,ormai arrivata all'esaurimento,poco abbia ancora da offrirci.Siamo in un periodo di crisi culturale ,ma le crisi si superano.Questa premessa evidentemente generale non ci sembra fuori posto nelle presentazione di un artista quale Giancarlo Martelli .Lo scopo,il fine ultimo della pittora di questi è di "dire qualcosa" al mondo degli amatori,come al pubblico comune.Qualcosa che sia novità,una novità accuratamente studiata,esaminata,scelta.Qualcosa che sia manifestazione di una personalità,senza essere costrettia compromessi,se non con i propri sentimenti. Le prime opere di Martelli risalgono a parecchi anni fa,ai tempi in cui frequentava gli studi dei pittori novaresi dell'epoca,da De Benedetti all'anziano e sempre giovane Buchetti.Continuerà,poi,dal Maestrio Mario Moretti Foggia ,per arrivare,infine,alle prime mostre,come la mostra sociale al Palazzo della Permanente di Milano nel 1964 e la rasse4gna di arti figurative del Comune di Novara del 1965.Attualmente l'artista espone in coillettive di galleria novarresi,proponendo i suoi ultimim pezzi:dai paesaggi agli scorci interni ed alle natura morte.Si comprende in queste opere ,peraltro valide sia per tematica,sia per tecnica ,che l'autore sta per arrivare ad una importante scelta pittorica.Dai toni cupi di alcu ni anni fa è passato ad una tavolozza quasi chiaristica:I TEMI,INVECE,NON SONO CAMBIATI E VARIANO DAI PAESAGGI ALLE FIGURE ED ALLE NATURE MORTE,COME S'ERA RICORDATO.I ritratti sono i soggetti ancor più legati all'impostazione precedente e nei loro tratti essenziali ci mostrano le conoscenze che Martelli ha dell'eesere umano e della sua anatomia.La figura ,inoltre,non viene rappresenata solo con i suoicaratteri fisici ,ma con tutto ciò che può illustrare la sua personalità.I paesaggi e gli scorci di interni ,invece,tendono ad un gioco cromatico più sfumato ed intenso.La natura morta,infine,asume poi una posizione mediana tra le due impostazioni .Tecnicamente le opere sono attentamente curate :è necessario che Martelli decida definitiivamente se continuare con una posizione proiettata verso più direzioni:in questo caso ,fatta la scelta,non gli resterà che uniformarsi completamente ad essa.Nel caso in cui,invece,lasciata l'ultima tematica,voglia tornare alle opere dai toni cuèpi e profondi dei primi tempi, non vi sarebbe ugualmente alcun problema,a condizione naturalmente cje la scelta sia comunque prettamente personale.
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